Una Via Crucis nell’ora della guerra

Una Via Crucis nell’ora della guerra

 

PRIMA STAZIONE:

«Gesù è condannato a morte»

  V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 «Allora [Pilato] rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso» (Mt 27,26).

 Gesù Cristo è condannato a morte innocentemente. Qualcuno deve sempre pagare il prezzo della violenza e del sopruso. C’è sempre nel mondo qualche Ponzio Pilato che reputa più forte il suo potere della giustizia e della verità. Anche in questa guerra, come in tutte le guerre, ci sono innocenti che moriranno condannati a soccombere sotto la pressione dei potenti che vogliono dominare con le armi e la violenza.

Preghiamo dicendo: Illuminaci, Signore Gesù!

  • Quando crediamo di avere sempre ragione: Illuminaci, Signore Gesù!
  • Quando condanniamo senza appello i fratelli: Illuminaci, Signore Gesù!
  • Quando chiudiamo gli occhi davanti all’ingiustizia: Illuminaci, Signore Gesù!
  • Quando soffochiamo il bene attorno a noi: Illuminaci, Signore Gesù!

 

SECONDA STAZIONE:

«Gesù è caricato della croce»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 «Egli portò i nostri peccati nel suo corpo

sul legno della croce,

perché, non vivendo più per il peccato,

vivessimo per la giustizia;

dalle sue piaghe siete stati guariti»

(1 Pt 2,24)

 

Quante croci sono costretti a portare i poveri, coloro che non hanno diritti, coloro che non hanno voce! E quanto pesanti sono queste croci, perché sono appesantite dagli egoismi e dalle rivalità di chi, invece di portarle sulle proprie spalle, le scarica su chi non ha altra scelta che di essere schiavo del sopruso e dell’orgoglio. Dobbiamo pregare, non solo perché le croci diventino meno pesanti per chi ce l’ha sulle spalle già deboli per la denutrizione e il sottosviluppo, ma anche perché si faccia un po’ per uno a sostenere il peso del progresso e dell’emancipazione, senza sfruttamenti e senza schiavizzazioni.

Preghiamo dicendo: Liberaci, Signore Gesù!

  • Dalle facili condanne del prossimo: Liberaci, Signore Gesù!
  • Dai giudizi affrettati: Liberaci, Signore Gesù!
  • Dalle critiche e dalle parole inutili: Liberaci, Signore Gesù!
  • Dalle chiacchiere distruttrici: Liberaci, Signore Gesù!

 

TERZA STAZIONE:

«Gesù cade la prima volta»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

«Egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità
» (Is 53,4-5).

 Gesù cade perché non ha la forza di portare una croce così pesante. E il peso della croce sono i nostri peccati e le nostre cattiverie. Ancora oggi, purtroppo, rendiamo ancora più pesante la croce di Cristo perché continuiamo a peccare contro i diritti inalienabili dell’uomo e contro quei valori evangelici che Gesù ha predicato. Che cosa fare perché coloro che hanno in mano le sorti dell’umanità si pentano dei loro peccati, per rendere meno pesante il dolore di gran parte dei fratelli oppressi e appesantiti dall’indifferenza e dalla insensibilità dei «ricchi»?

Preghiamo dicendo: Rialzaci, Signore Gesù!

  • Dalle nostre pigrizie: Rialzaci, Signore Gesù!
  • Dalle nostre cadute: Rialzaci, Signore Gesù!
  • Dalle nostre tristezze: Rialzaci, Signore Gesù!
  • Dal pensare che aiutare gli altri non tocchi a noi: Rialzaci, Signore Gesù!

 

QUARTA STAZIONE 

«Gesù incontra sua Madre»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

«Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori» (Lc 2,34-35).

La testimonianza straordinaria di Maria è la sua disponibilità senza riserve alla volontà del Padre che la chiama ad essere la madre del Salvatore. Quanto sarebbe diverso il mondo se tutti gli uomini scoprissero che non conta realizzare la propria volontà di potere e di piacere, ma che è più bello mettere la propria vita a servizio dei più poveri, come risposta alla volontà di Dio che ci vuole tutti fratelli dell’unico Amore!

Preghiamo dicendo: Donaci di riconoscerti, Signore Gesù!

  • Nel volto sfigurato di chi soffre: Donaci di riconoscerti, Signore Gesù!
  • Nei piccoli e nei poveri: Donaci di riconoscerti, Signore Gesù!
  • In chi invoca un gesto d’amore: Donaci di riconoscerti, Signore Gesù!
  • Nei perseguitati a causa della giustizia: Donaci di riconoscerti, Signore Gesù!

 

QUINTA STAZIONE 

«Gesù è aiutato dal Cireneo»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

«Mentre i soldati lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù». (Lc 23,26).

 Quanto è difficile oggi trovare dei cirenei che si facciano carico dei problemi degli altri. Prevale spesso l’egosimo, l’individualismo nella caparbia decisione di difendere i diritti acquisiti, che spesso non sono diritti, ma soltanto privilegi raggiunti, magari a scapito e sfruttando chi questi pseudodiritti non può permetterseli. La guerra ha la sua radice ideologica nell’ingiustizia. La pace, invece, è frutto della giustizia, come rispetto dei veri diritti inalienabili della persona.

Preghiamo dicendoPerdonaci, Signore Gesù!

  • Ti abbiamo disprezzato negli sventurati:Perdonaci, Signore Gesù!
  • Ti abbiamo ignorato nei bisognosi di aiuto:Perdonaci, Signore Gesù!
  • Ti abbiamo abbandonato negli indifesi: Perdonaci, Signore Gesù!
  • Non ti abbiamo servito nei sofferenti: Perdonaci, Signore Gesù!

 

SESTA STAZIONE

 «La Veronica asciuga il volto di Cristo»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,34-36).

La Veronica rischia molto, uscendo dalla folla inferocita e allineata, per asciugare il volto del Signore. È il rischio di coloro che, invece di stare intruppati nella folla anonima e passiva, codarda e qualunquista, si dedicano ad asciugare le ferite dei più poveri e diseredati. Fortunatamente, in questa società appiattita e omologata, c’è il meraviglioso fenomeno del volontariato internazionale, del servizio civile, della cooperazione mondiale. Quanti giovani e meno giovani scelgono una posizione di frontiera e di rischio per aiutare le popolazioni vittime delle guerre. A fronte dell’imbarbarimento, c’è una speranza che si accende. Sia ringraziato il cielo. È il migliore e più efficace antidoto alla logica della guerra.

 

Preghiamo dicendo: Donaci il tuo sguardo, Signore Gesù!

  • Per amare chi non è amato: Donaci il tuo sguardo, Signore Gesù!
  • Per soccorrere chi ha smarrito la via: Donaci il tuo sguardo, Signore Gesù!
  • Per prenderci cura di chi patisce violenza: Donaci il tuo sguardo, Signore Gesù!
  • Per accogliere chi si pente del male: Donaci il tuo sguardo, Signore Gesù.

 

SETTIMA STAZIONE 

«Gesù cade per la seconda volta»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,37-40).

Gesù cade, ma deve rialzarsi, deve continuare il suo cammino di sofferenza e di morte. I suoi aguzzini non permettono che si riposi e riprenda fiato. La storia purtroppo si ripete. Quanti poveri cadono sotto il peso delle loro tragedie, ma non possono permettersi il lusso di fermarsi, perché la loro condizione di miseria non lo permette. Devono continuare a soffrire, a subire umiliazioni e sconfitte. E la guerra è uno degli strumenti più micidiali per non permettere che i popoli si emancipino e possano, a testa alta, costruirsi un futuro di speranza e di libertà.

Preghiamo dicendo: Rendici forti, Signore Gesù!

  • Nell’ora della prova: Rendici forti, Signore Gesù!
  • Nella fatica di costruire ponti di fraternità: Rendici forti, Signore Gesù!
  • Nel portare la nostra croce: Rendici forti, Signore Gesù!
  • Nel dare testimonianza al Vangelo: Rendici forti, Signore Gesù!

OTTAVA STAZIONE 

«Gesù incontra le pie donne»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 «Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui» (Lc 23,27).

 Tante donne fanno piangere le guerre! Sono le madri, le spose, le fidanzate di tanti giovani che devono andare a combattere non si sa per quali ideali sbandierati. Quante donne irachene piangono i loro bambini, che muoiono per mancanza di cibo e di medicinali! Di chi la colpa? È facile individuare i colpevoli, ma non è altrettanto facile soffrire con loro e per loro, con gesti concreti di solidarietà e di condivisione. Noi possiamo anche ridere contenti del nostro benessere, senza riflettere che tutto ciò è pagato da chi non può far altro che piangere.

Preghiamo dicendo: Convertici, Signore Gesù!

  • Dal commerciare armi senza scrupoli di coscienza: Convertici, Signore Gesù!
  • Dal destinare soldi agli armamenti anziché agli alimenti:Convertici, Signore Gesù!
  • Dalla schiavitù del denaro che provoca guerre e ingiustizie: Convertici, Signore Gesù!
  • Perché si trasformino le lance in falci: Convertici, Signore Gesù!

 

NONA STAZIONE

«Gesù cade per la terza volta»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna» (Gv 12,24-25).

Gesù cade ancora, non ce la fa più a portare il peso della redenzione. Forse anche noi qualche volta siamo rinunciatari di fronte alle sofferenze della vita e preferiamo «vivacchiare» strisciando per terra, senza la voglia di riprendere il cammino, «in piedi», verso la vita piena. E c’è sempre qualcuno che approfitta di questi nostri «mancamenti», di queste nostre cadute, per sfruttare la situazione e coltivare sogni di potenza e di sopraffazione. La pace ha bisogno di persone ritte in piedi, ben sveglie, che sappiano essere sentinelle accorte e previdenti, per estirpare ogni germe di guerra.

Preghiamo dicendo: Risanaci, Signore Gesù!

  • Dalla paura di non essere amati: Risanaci, Signore Gesù!
  • Dalla paura di essere incompresi: Risanaci, Signore Gesù!
  • Dalla paura di essere dimenticati: Risanaci, Signore Gesù!
  • Dalla paura di non farcela: Risanaci, Signore Gesù!

 

DECIMA STAZIONE

«Gesù è spogliato delle vesti»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

«[I soldati] lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe presoCosì si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte».  (Mc 15,24; Gv 19,24).

  Gesù non è soltanto spogliato delle vesti, ma della sua dignità. È denudato, espropriato di tutto. Vogliamo ricordare qui tutti coloro che la guerra spoglia ed espropria della dignità umana, travolti dalla violenza e dalla degradazione umana. Ogni guerra lascia sul campo, non solo feriti e morti, ma persone private di ogni respiro di umanità.

Preghiamo dicendo: Purificaci, Signore Gesù!

  • Dal risentimento e dal rancore: Purificaci, Signore Gesù!
  • Dalle parole e dalle reazioni violente: Purificaci, Signore Gesù!
  • Da atteggiamenti che creano divisioni: Purificaci, Signore Gesù!
  • Dalla ricerca di apparire umiliando gli altri:Purificaci, Signore Gesù!

 

UNDICESIMA ST`AZIONE 

«Gesù è inchiodato alla croce»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 «Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!» (Mc 15,27-30).

 I chiodi si conficcano sulle mani        e nei piedi a forza di martellate. E quel martello è carico di odio. Oggi non servono più strumenti rudimentali, per conficcare nella carne dell’umanità l’odio e la vendetta. Ci sono le armi sofisticate che i signori della guerra continuano a produrre, sotto la spinta di diaboliche logiche economiche. L’odio, la vendetta e la ritorsione hanno strumenti ben più efficaci, anche perché vengono contrabbandati attraverso la propaganda, il plagio e sotto le mentite spoglie della libertà, della democrazia e della civiltà. Rimangono, però, sempre martellate che qualcuno deve subire. E vedi caso, sono sempre i perdenti, come Gesù.

 Preghiamo dicendo: Guariscici, Signore Gesù!

  • Dall’incapacità di dialogare: Guariscici, Signore Gesù!
  • Dalla sfiducia e dal sospetto: Guariscici, Signore Gesù!
  • Dall’impazienza e dalla fretta: Guariscici, Signore Gesù!
  • Dalla chiusura e dall’isolamento: Guariscici, Signore Gesù!

 

DODICESIMA STAZIONE

«Gesù muore in croce»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

  «Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò» (Lc 23,34.44-46).

 La morte resterà sempre un grande mistero! Di fronte alla morte si dovrebbe piegare le ginocchia in adorazione del misterioso disegno di Dio. E, invece, la morte, durante la guerra, diventa addirittura un trofeo di vittoria. Più si uccide e più si è premiati ed encomiati. Che strana logica è questa! La cultura di violenza e di morte ispira anche i tempi di pace. Figuriamoci in tempo di guerra! Adorando la morte di Gesù, dobbiamo pregare affinché non ci sia più spazio nel mondo per la violenza omicida.

Preghiamo dicendo: Insegnaci, Signore Gesù!

  • Ad amare, come tu ci hai amato: Insegnaci, Signore Gesù!
  • A perdonare, come tu ci hai perdonato: Insegnaci, Signore Gesù!
  • A fare il primo passo per riconciliarci:Insegnaci, Signore Gesù!
  • A fare del bene senza esigere il contraccambio: Insegnaci, Signore Gesù!

TREDICESIMA STAZIONE 

«Gesù è deposto dalla croce»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

«Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? … Ma in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati!» (Rm 8,35.37).

 Nel momento in cui Gesù è staccato dalla croce e consegnato alla madre, inizia il tempo della grande attesa: l’attesa della resurrezione e della gioia. Le guerre, fortunatamente passano, anche se lasciano rovine, distruzioni e pianto. È importante, però, che non annientino la speranza di risorgere, di ricominciare a vivere e a ricostruire. Dobbiamo pregare perché i guasti e le devastazioni della guerra non spengano l’anelito alla pace e alla fratellanza dei popoli.

Preghiamo dicendo: Abbi pietà di noi, Signore Gesù!

  • Buon Pastore, che dai la vita per il tuo gregge: Abbi pietà di noi, Signore Gesù!
  • Tu che morendo hai distrutto la morte: Abbi pietà di noi, Signore Gesù!
  • Tu che trafitto al cuore fai sgorgare la Vita: Abbi pietà di noi, Signore Gesù!
  • Tu che dal sepolcro illumini la Storia:Abbi pietà di noi, Signore Gesù!

 

QUATTORDICESIMA STAZIONE 

«Gesù è messo nel sepolcro»

V: Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

R: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 «Dopo questi fatti, Giuseppe di Arimatea chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo … e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di aloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi» (Gv 19,38-40).

Quante tombe dopo le guerre! I grandi cimiteri militari, i sacrari per i caduti in guerra, le lapidi e i monumenti sparsi dovunque per ricordare chi ha dato la vita per la patria. E davanti a queste memorie, viene spontanea la domanda: ma era proprio necessario, valeva la pena? Non c’è risposta plausibile. L’unica risposta è che la guerra produce soltanto morte, con il prezzo terrificante di tante giovani vite sacrificate, quando forse tutto si poteva evitare attraverso il dialogo, il confronto e la tolleranza. Cristo esce, però, trionfante dal sepolcro, per dimostrare che Lui ha vinto e non i suoi carnefici. Allora, è vero che vince sempre la pace, se la serviamo con amore e sacrificio.

Preghiamo dicendo: Custodiscici, Signore Gesù!

  • Nella speranza che non delude: Custodiscici, Signore Gesù!
  • Nella luce che non si spegne: Custodiscici, Signore Gesù!
  • Nel perdono che rinnova il cuore: Custodiscici, Signore Gesù!
  • Nella pace che rende beati: Custodiscici, Signore Gesù!