Ucraina ? la terra del grande popolo

L’Ucraina ? uno stato dell’Europa dell’Est. Ha uno sbocco sul Mar Nero a sud e confina con la Russia ad est, la Bielorussia a nord e con Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldova ad ovest.L’Ucraina ? una repubblica, la lingua ufficiale ? l’ucra?no, molto diffuso nelle regioni orientali ? il russo, che nella repubblica autonoma della Crimea ? anche lingua ufficiale.

Lingua ufficiale: ucraino, in Crimea anche il russo
Capitale: Kiev
Governo: Repubblica
Indipendenza: Dall’Unione Sovietica, 24 agosto 1991
Ingresso nell’ONU: Dal 24 ottobre 1945
Superficie: 603.700 km?
Popolazione: 47.425.336 ab.
Densit?: 78 ab./km?
Valuta: Grivnia ucraina
PIL procapite (2007): 8.059 Varie
Geografia
Le citt? pi? importanti sono: Kyiv (2,643,000 ab., in italiano spesso ‘Kiev’), Charkiv (1,455,000, in italiano spesso ‘Karkov’), Dnipropetrovs’k (1,049,000), Donec’k (1,016,000 ), Odessa (Odesa; 1,013,000), Zapori??ja (900,000), Leopoli (L’viv; 830,000), Kryvyj Rih (717,000).
Il paesaggio ucraino consiste prevalentemente di fertili pianure o steppe attraversate da diversi fiumi, tra cui il Dnipro, il Donec ed il Nistro (Dnister), che vanno a gettarsi nel Mar Nero e nel pi? piccolo Mar d’Azov. Nella parte sudoccidentale il delta del Danubio costituisce il confine con la Romania. Le poche catene montuose presenti sono ad ovest le propaggini dei Carpazi (la cui cima pi? alta ? l’Hora Hoverla con 2061 m) e nella penisola di Crimea.
Il clima ? temperato continentale, la stagione migliore va da maggio a settembre.

Popolazione

L’Ucraina ?, dopo la Russia, la nazione pi? popolata tra quelle nate dal crollo dell’Unione Sovietica; il paese conta infatti 46.299.862 abitanti (2007), con una densit? media di 77 persone per km?. Il 67% (2005) della popolazione vive in aree urbane; le regioni pi? densamente popolate sono quelle orientali e occidentali, mentre nella sezione centrale dell’Ucraina, fatta eccezione per l’area urbana di Kiev, il popolamento ? molto pi? rado. Il tasso di crescita annuo, di -0,68% (2007), indica una tendenza al decremento, che riflette una situazione di incertezza del paese dopo il crollo dell’URSS e la grave crisi economica che ne ? scaturita. La speranza di vita alla nascita, di 67,9 anni (2007), non ? elevata. Il tasso di mortalit? infantile, del 10‰, ? nettamente superiore a quello dei paesi dell’Europa occidentale.
Gli ucraini costituiscono la maggioranza della popolazione (73%). Tra le minoranze vi sono russi (22%) – presenti soprattutto verso il confine orientale e in Crimea –, bielorussi (0,9%), ebrei (0,9%), moldavi (0,6%), bulgari (0,5%), polacchi (0,4%), ungheresi (0,3%) e tatari di Crimea (che subirono deportazioni durante la seconda guerra mondiale). Gli ebrei, assai numerosi prima degli anni Quaranta, si sono ridotti della met?, come risultato della Shoah e delle emigrazioni favorite dalle autorit? sovietiche negli anni Ottanta. Sono numerosi, peraltro, gli ucraini che risiedono in Russia e nelle altre ex repubbliche sovietiche, ed esistono delle forti comunit? anche in Europa centrale, Canada e Stati Uniti.

Religione
In Ucraina la religione prevalente ? quella cristiana ortodossa.
Per quanto riguarda i cattolici, essi fanno capo alla Chiesa greco-cattolica ucraina (che comprende anche eparchie al di fuori dell’Ucraina) ed alla Chiesa cattolica ucraina (latina). L’Ucraina ? il Paese dell’Europa dell’est in cui i contrasti tra ortodossi e cattolici, dopo la caduta del comunismo, hanno portato alle maggiori tensioni.

Economia
L’Ucraina ? una nazione con 47 milioni di abitanti e con un vasto mercato interno. Storicamente le ricchezze di questa regione sono state il grano, il legname e l’estrazione mineraria. Per valutare il percorso che l’Ucraina ha compiuto dall’indipendenza ad oggi, basta confrontare la situazione economica subito dopo l’indipendenza con quella attuale. Nel 1994, il livello di inflazione superava il 10.650 %. Il denaro non valeva la carta sulla quale veniva stampato. Per fare un esempio, nel solo 1993 i redditi della popolazione diminuirono del 44 % rispetto all’anno precedente.

Da allora il governo ucraino ha scelto la strategia delle riforme economiche radicali. All’inizio sono state prese misure urgenti per stabilizzare il sistema finanziario. ? seguita quindi una vasta privatizzazione, inoltre ? stata avviata una radicale riforma agraria che ha restituito la terra agli agricoltori, sono stati sciolti dei kolchoz e sono state create cooperative sulla base della propriet? privata. Al tempo stesso, lo Stato ha continuato a sostenere lo sviluppo dei settori strategici ad alta tecnologia, come l’ingegneria aeronautica, l’industria spaziale, la costruzione di macchine utensili.

I primi risultati sono apparsi gi? negli anni 1996-97. Tuttavia la crisi finanziaria globale del 1998 ha notevolmente ridotto tali progressi e la crescita economica ? ripresa solo nel 2000. Negli ultimi quattro anni il prodotto interno lordo ? cresciuto di un terzo, la produzione industriale – del 60%. Solo nei primi sette mesi del 2004 l’incremento del Pil ha raggiunto il 13,5%, e il volume dei crediti bancari ? poi aumentato del 19,2%, mentre l’inflazione si ? attestata al 4,4%. ? stata inoltre raggiunta una crescita record nell’industria metalmeccanica, nella poligrafia, nella costruzione di automobili, nella siderurgia: ritmi di crescita non raggiunti con i proventi dal settore petrolifero (non vi sono risorse sufficienti), ma grazie allo sviluppo dell’industria di trasformazione.

La crescita economica ha determinato un impatto positivo nel settore sociale. Il tenore di vita degli ucraini ? ancora lontano dagli standard europei-occidentali, ma i redditi e i salari crescono a ritmi sostenuti. Nel primo semestre del 2004 il reddito pro capite medio della popolazione ? cresciuto del 15,5%, triplicandosi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il progresso dell’Ucraina nel settore della stabilizzazione macroeconomica e finanziaria ? stato valutato positivamente dalla comunit? internazionale. Nel 2005 il rating creditizio ? raddoppiato.

L’economia ucraina ? una delle pi? aperte fra i paesi post-sovietici. Negli ultimi quattro anni le esportazioni sono quasi raddoppiate. Secondo le stime dell’ “Economist Intelligence Unit” entro il 2008 il PIL dovrebbe pi? che raddoppiare. Non a caso alcuni osservatori hanno iniziato ad annoverare il Paese tra le nuove “tigri” dell’Europa orientale, e molti giudicano favorevole il clima per gli investimenti.

In Ucraina esiste gi? l’economia di mercato. Ma vi ? la necessit? di riformarla strutturalmente, il che significa un maggior sviluppo dell’industria meccanica, innanzitutto dei settori spaziale e aeronautico. L’Ucraina risolver? questi compiti impegnativi in stretta collaborazione con i suoi partner europei, con l’Italia in primis.

Attualmente per l’Ucraina l’Italia ? un partner strategico, essendo da alcuni anni il secondo partner commerciale, e il primo importatore nell’Europa Occidentale. Ciononostante ? probabile che le notevoli opportunit? del mercato ucraino non siano appieno utilizzate dalle due parti. Le aziende ucraine ed italiane potrebbero realizzare congiuntamente progetti tecnologici, agire insieme sui mercati europeo ed internazionale. Desta particolare sorpresa il fatto che il livello della collaborazione economica tra i due paesi resti indietro rispetto allo sviluppo dei contatti politici.
Suddivisione
L’Ucraina ? divisa in 24 province e una repubblica autonoma , Crimea. Vi sono inoltre due citt? , Kyiv e Sebastopoli che hanno statuto speciale.
Bandiera
La bandiera Ucraina ? rettangolare con proporzioni 2:3. Presenta due bande orizzontali di uguali dimensioni blu (sopra) e oro (sotto). I colori sono mutuati dalle armi del principato di Galizia ovvero un leone d’oro in campo blu. Apparsa per la prima volta nella forma attuale nel 1848, ? stata adottata ufficialmente nel gennaio 1918 durante il breve periodo di indipendenza; reintrodotta in maniera definitva il 21 gennaio 1992, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la proclamazione della sovranit? nazionale. Nella tradizione popolare i colori indicano il cielo (blu) e il frumento (oro), una delle principali risorse del paese.

Storia
Intorno al 220 DC i Goti e i Gepidi, facenti parte della stessa famiglia e incalzati ad est dagli Unni, invasero le pianure ucraine mescolandosi con i discendenti degli Sciti e dei Sarmati. Alcune citt? furono conquistate mentre altre rimasero neutrali, agendo come mercati per lo scambio dei beni saccheggiati dagli invasori barbari durante le loro prime campagne contro i Romani (che durarono fino al 270). Contemporaneamente, i Goti affinarono le loro tecniche di combattimento grazie al prolungato contatto con i cavalieri Sarmati. Durante la loro permanenza in Ucraina i Goti si divisero in due gruppi principali, gli Ostrogoti e i Visigoti.

Nel 375 DC l’Ucraina fu occupata dagli Unni stessi, che sterminarono gli Alani, assoggettarono gli Ostrogoti e sconfissero i Visigoti sul fiume Nistro spingendoli oltre il Danubio contro i confini Romani.

Alla morte di Attila, e alla conseguente dispersione degli Unni, gran parte degli Ostrogoti emigr? nelle terre dell’Impero Romano d’Occidente, ma una parte rimase in Crimea, fondandovi la cosiddetta cultura di Chernyakov.

Nel VI secolo l’Ucraina fu invasa dagli Avari provenienti dalla Mongolia che, incalzati dai turchi, furono fermati nel 550 dall’imperatore d’Oriente Giustiniano che li costrinse a stanziarsi temporaneamente nelle pianure a nord del Mar Nero.

Tra l’VII e il IX secolo la regione costiera del Mar Nero fu invasa da popoli di stirpe turca, come i Peceneghi e i Kazari.

La prima unificazione del territorio risale all’invasione di un popolo scandinavo, i Rus’, appartenenti al grande gruppo dei Variaghi da cui discesero anche altri ceppi normanni. I Rus conquistarono la citt? di Kyiv nel 882 e ne fecero il centro di un regno chiamato Rus’ di Kyiv la cui estensione andava dalle rive del Volga al Danubio fino al Mar Baltico. I Rus’ formarono per lungo tempo l’?lite militare e politica della regione, ma si slavizzarono velocemente, assumendo le stesse tradizioni del resto della popolazione. L’unificazione di un territorio cos? vasto sotto un’unica autorit? confer? per due secoli una grande prosperit? alla regione di Kiev, che divenne un punto di passaggio obbligato del commercio lungo il Dnipro, tra il Baltico e il Mar Nero. Lungo il fiume si trasportavano merci pregiate come pellicce, cera, miele, zanne di tricheco e schiavi provenienti dall’odierna Bielorussia.

Nel 988 il sovrano Volodimir I del regno del Rus’ di Kyiv si convert? con tutto il suo popolo al cristianesimo di Costantinopoli, spos? Anna, sorella dell’imperatore bizantino Basilio II e inizi? cos? un periodo di forte influenza bizantina sulla cultura del regno (gi? iniziata, probabilmente, nel 957). Per diverso tempo la conversione religiosa della popolazione fu solo di facciata, ma la chiesa ebbe l’opportunit? di inserire i propri esponenti nell’amministrazione degli insediamenti del Rus di Kyiv, e di condizionarne le vicende.

All’inizio del XII secolo la regione conobbe un periodo di decadenza: probabilmente a causa di tassazioni troppo elevate, di conflitti tra i nobili e di reiterati attacchi dei popoli nomadi confinanti, molti abitanti abbandonarono la regione per colonizzare le terre ancora selvagge che si trovavano a nord est, lungo il Volga. I tentativi dei sovrani di arginare il declino demografico introdussero nel territorio le popolazioni delle steppe circostanti che, precedentemente nomadi, iniziarono ad assumere uno stile di vita pi? stanziale.
Storia moderna
Intorno alla fine del XV secolo vi fu un’imponente ondata immigratoria da parte di esuli e rifugiati ortodossi, genericamente definiti kozak, cosacchi (parola che in turco significava libero) che diedero vita ad una nazione autonoma pur essendo prima sotto la dominazione polacca e in seguito sotto quella russa. La nazione venne poi smembrata e divisa fra questi due paesi. Da questa divisione nacque, intorno al 1840 un forte movimento nazionalista ucraino che spinse i russi a vietare l’uso della lingua.

In seguito alla caduta dello zar, dopo la prima guerra mondiale, l’Ucraina perse l’occasione per ottenere l’autonomia, perch? il vertice dello stato Ucraino fu troppo debole nel combattimento contro l’invasione della russa bolscevica.

Vi fu un lungo periodo di guerra civile e di anarchia con continui cambi di fazioni al potere; questo periodo fu anche segnato dall’esistenza di pi? entit? statali separate, come ad esempio la Repubblica Nazionale dell’Ucraina Occidentale e la Repubblica popolare ucraina. Ponendo termine ad un periodo di aspre lotte, la Polonia infine si appropri? di alcune zone dell’Ucraina occidentale, i sovietici ottennero il resto del paese e nel 1922 l’Ucraina entr? ufficialmente a far parte dell’URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina.

Stalin utilizz? in Ucraina una politica tesa a dimostrare i pericoli del nazionalismo e quindi a confermare la sua ideologia. A partire dal 1929 oper? una sistematica nazionalizzazione delle piccole imprese agrarie che in Ucraina erano numerosissime (la cosiddetta dekurkulizzazione, dal termine Kurkuli, piccolo proprietario terriero) e una politica di collettivizzazione dei terreni. Sed? con numerose deportazioni la ribellione degli agricoltori e nel 1932 procedette ad un sistematico ammasso delle derrate e dei raccolti il cui risultato fu una carestia che cost? al paese circa 10 milioni di morti (il cosiddetto holodomor ucraino). Ulteriori perdite avvennero in seguito a deportazioni ed esecuzioni. Vennero distrutte oltre 250 chiese e cattedrali. La seconda guerra mondiale fu causa di altre devastazioni e di morte (oltre 6 milioni di persone vi persero la vita, tra cui buona parte della comunit? ebraica ivi residente).
A partire dal 1990 si diffuse nel paese un movimento nazionalista, il Movimento del Popolo Ucraino per la Ricostruzione e nel luglio del 1990 il parlamento proclam? la repubblica. Nel 1991 il partito comunista ucraino venne dichiarato fuorilegge e la popolazione vot?, con una maggioranza di circa il 76% degli aventi diritto, per l’indipendenza, che comunque era gi? stata proclamata dal parlamento.

L’economia del paese conobbe un periodo di crisi dovuto alla mancanza di riserve energetiche, si ebbero tassi elevatissimi di inflazione e le tensioni interne aumentarono. Krav?uk fu sconfitto nel 1994 da Leonid Ku?ma, riformatore filo-russo rieletto poi nel 1999. Alla fine degli anni ’90 i rapporti fra Ucraina e NATO furono causa di nuove tensioni con la Russia.