Carissimi amici degli ucraini, che siete stati e siete rimasti vicini al popolo che da 6 mesi difende la propria libertà, ed è ora sempre più evidente che difende anche quella di altri Paesi, dalla disumana invasione della Federazione Russa.
Nei primi giorni della guerra tanti mi hanno chiesto: perché tutto questo?
Ed io non avevo la risposta.
Ormai ora è chiaro per tutti: migliaia di morti, intere città distrutte, milioni di sfollati per tutto il mondo, migliaia di bambini deportati, terrore di catastrofe nucleare e di fame mondiale.
La statistica drammatica dice che su 20 missili russi sparati contro l’Ucraina solo uno colpisce una struttura militare, gli altri invece cadono sui civili. Migliaia e migliaia di missili hanno colpito i civili fino ad oggi. Non si tratta più di un’invasione ma di un genocidio. Magari per questo si chiama “operazione speciale”.
Il 24 agosto festeggiamo insieme con i 6 mesi della nostra resistenza anche i 31 anni dell’indipendenza dell’Ucraina.
Per noi essere indipendenti significa essere responsabili per tutto ciò che abbiamo, come la ricchezza del popolo e della terra. E Dio ci ha dato tanto, così tanto che nei diversi periodi storici nessun invasore è riuscito a distruggere o portar via.
Ora il nostro popolo è costretto a lottare per la propria indipendenza!
Chi in Ucraina e chi fuori della propria patria.
In Liguria dal 24 di febbraio abbiamo vissuto insieme questa emergenza ed ora sembra finalmente arrivato un periodo di relativa “normalità”. E questo ringraziando tutti noi, perché abbiamo fatto tutto insieme, ognuno nel proprio piccolo ha risposto bene e nel tempo giusto a tutti quelli che hanno chiesto un primo aiuto.
Ultimamente c’è stata la visita pastorale in Liguria dell’Esarca apostolico che è responsabile per gli Ucraini cattolici di rito bizantino. In nome del vescovo Mons. Dionisio Lachovicz esprimo gratitudine per tutto ciò che è stato fatto insieme in questo periodo di emergenza. Il vescovo ha apprezzato il gran impegno dell’arcidiocesi ed ha apprezzato come abbiamo risposto a questa prova di carità e in difesa della la pace. Ha paragonato quanto fatto con “il gran cantiere della fede e della Misericordia” nel contesto sinodale. In occasione della sua visita, l’Arcivescovo padre Marco Tasca, il Sindaco Marco Bucci e il Presidente Giovanni Toti hanno ricevuto la medaglia “Per la pace in Ucraina” quale riconoscimento del Papa.
Il nostro centro di aiuto presso la chiesa di Santo Stefano, gestito dai Volontari della Caritas, continua a dare la prima accoglienza. In questo periodo ci sono pochi arrivi. I nuovi profughi con l’aiuto della Protezione civile e della Prefettura trovano sitemazione nei centri di accoglienza, che spero saranno in continuo miglioramento.
La Comunità ucraina ora è raddoppiata. Qualcuno, alleviato lo stress, ha fatto la scelta di tornare a casa, perché ha ancora una casa. Chi invece è rimasto senza niente cerca di ricominciare la propria vita.
In questo momento tanti cercano lavoro per essere indipendenti, autonomi e non pesare sugli altri, per aiutare le proprie famiglie e sostenere il popolo ucraino affinché possa continuare a resistere.
In questa occasione vorrei ringraziare tutti coloro che hanno offerto lavoro e soprattutto alcune cooperative che erano alla ricerca di personale. Dare lavoro è un atto di misericordia. Così insieme ci siamo aiutati a vicenda. Vorrei precisare che tanti ucraini presenti sul territorio sono laureati e hanno un’esperienza lavorativa che può essere utile anche qui.
Ora inizia la scuola dopo un’estate di pratica italiana nei diversi centri estivi. Sono sicuro che in tutti gli istituti scolastici ci sarà un’accoglienza amichevole. Grazie in particolare ai volontari che hanno insegnato l’italiano, strumento di comunicazione per essere indipendenti e nello stesso tempo per creare legami di amicizia. Grazie a quelli che vogliono “preparare lo zaino” ad un amico ucraino. Ora chiediamo anche quaderni e tutto ciò che serve per la scuola.
Abbiamo anche delle difficoltà nella socializzazione, che credo solo insieme possiamo superare. Ci vuole la massima collaborazione com’era all’inizio dell’emergenza.
Attività previste per il 31-mo anniversario dell’indipendenza:
Genova
Mercoledì 24 agosto
ore 10.30 piccola manifestazione sul piazzale di Santo Stefano con apertura della grande bandiera dell’Ucraina e inno nazionale.
Domenica 28 agosto
11.00 Divina Liturgia del ringraziamento per l’Indipendenza e al termine festa sul piazzale di Santo Stefano con concerto e rinfresco.
Savona
nella chiesa del Sacro Cuore
Mercoledì 24 agosto ore 21.00 prima visione del film “Mariupol. La speranza non è persa”
Domenica 28 agosto
15.00 Divina Liturgia del ringraziamento per l’Indipendenza e concerto con rinfresco.
Il film “Mariupol. La speranza non è persa” mostra la guerra attraverso gli occhi della gente comune, è la testimonianza di persone comuni che sono state testimoni oculari della GUERRA della Russia contro l’Ucraina. Tre donne e due uomini, che hanno vissuto a Mariupol nel primo mese dell’invasione, raccontano come si sono sentiti e come hanno fatto le loro scelte durante la guerra.
I diari di uno dei personaggi, la giornalista Nadiya Sukhorukiva di Mariupol, che vide cosa accadeva intorno a lei, sono letti dall’unica voce fuori campo.
https://www.ilsecoloxix.it/genova/2022/08/24/news/la-lettera-di-padre-vitaliy-il-parroco-della-comunita-ucraina-di-genova-oggi-festeggiamo-la-nostra-indipendenza-e-resistenza-1.41644000?fbclid=IwAR07cYdutcpHaYOik8edAyVeCSSVtSkdcV6_XZeSQhAeoyViw0mAsJKXzds
https://www.rainews.it/tgr/amp/articoli/2022/08/ContentItem-e4c95822-1f3f-44ba-ab00-8fa9f703491c.html?fbclid=IwAR0pA_bMk-sGG5shN7If5bPI9t7cpbIwr9vuaxwF-iNfyi7lQ04nBadrq6E
Центр допомоги при храмі
від Карітас і Асоціації "ПОКРОВА"
понеділок - середа - пʼятниця
з 10.00 -13.00
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