La Madonna regina di Genova a Santo Stefano

Sulla parete destra è esposta una delle Madonne della Città, cioè una di quelle effigi della “Beata Vergine”, di cui celebravano la proclamazione come Regina di Genova, avvenuta nel 1637.
Si tratta di una scultura manierista in marmo: la Madonna assisa su un trono, retto da cherubini in mezzo alle nubi, che tiene in braccio il Bambino con il cartiglio con la scritta: “Et rege eos”, chiaro riferimento alla di Lei regalità.
La stessa dicitura compariva sulle serie monetali repubblicane dopo il 1637 e ritornò nel 1814, sulle monete da due soldi, quando si cercò di salvare l’indipendenza della Repubblica spacciandola per monarchia, e quindi meritevole di essere “restaurata” dal Congresso di Vienna.
Il desiderio di dare ampio risalto a tale mossa politica (cioè proclamare Genova una monarchia con a capo la Vergine per avere i diritti e gli onori spettanti ai regni in sede di rappresentanze diplomatiche, specie alla corte francese) era giustificato dall’insolita soluzione (già sperimentata nel secolo precedente con scarso successo a Firenze, che si elesse regno con a capo Cristo per porre impedimento all’autorità medicea), che trovò numerosi oppositori soprattutto fra le fila degli ecclesiastici e della Curia Romana. Pertanto la Repubblica diffuse l’immagine sovrana di Maria con ogni mezzo, specie alle porte delle nuove mura (si tratta dell’ultima cerchia seicentesca), abbattute le quali furono disperse tali sculture fra le chiese vicine, come nel nostro caso.

Nel 1637 la Repubblica di Genova proclamava la Madonna regina della città. Ma cosa c’era dietro a questa decisione?

Le edicole genovesi dedicate alla Madonna sono diverse e spesso capita di imbattersi in un particolare tipo rappresentazione di Maria.

Si tratta di un’iconografia precisa in cui la Vergine è rappresentata con la corona in testa e lo scettro, insegne del potere, quindi come una regina.

Questa raffigurazione è tipicamente genovese e ha origini ben precise, quasi una ‘furberia’ dei padri della Patria la cui storia inizia nella prima metà del 1600.

Nel 1630 papa Urbano VII, con una bolla, stabiliva un ordine di precedenza nelle processioni per tutti gli ambasciatori e i rappresentanti degli stati in cui era in vigore un sistema di monarchia.

Una scelta che per Genova poteva essere estremamente dannosa: la Repubblica, vista la decisione papale, avrebbe perso i posti migliori per concludere trattative di vario tipo, con il rischio di forti ripercussioni sui traffici.

Non solo, veniva fortemente compromessa la sua autonomia con il rischio che si moltiplicassero lotte per la sua conquista.

Ecco, dunque, la decisione ingegnosa: la Repubblica aggirava il sistema nominando la Madonna Regina della città che, in questo modo, continuava a essere una repubblica ma ‘sotto falso nome’.

Accade il 25 marzo del 1637 quando, durante una cerimonia solenne all’interno della Cattedrale di San Lorenzo, alla statua della Vergine vengono consegnati la corona, lo scettro e le chiavi della Città.

Maria era appena diventata Regina di Genova.

Certo, non bisogna dimenticare che alla base della decisione c’era comunque la forte devozione da parte dei genovesi, grati all’intercessione della Madonna per le numerose vittorie ripotate in battaglia, tra tutte quella contro il Ducato di Savoia del 1625.

Ma la scelta aveva benefici per la città: erano garantite la sovranità della Repubblica e l’autorità del Doge e si aggirava la bolla papale continuando a mantenere una buona posizione nell’ordine delle precedenze.

Inoltre, a nessun monarca europeo sarebbe mai venuto in mente di contestare la decisione, soprattutto per non correre il rischio di essere additato come colui che si pone più in alto di Dio.

Dal 1637, dunque, sulle monete della città venne impressa l’effigie della Madonna Regina di Genova.

Anche il motto ‘Pe Zena e pe San Zorzo” venne sostituito con “Viva Maria”.

Una delle raffigurazioni più importanti sul tema è quella di Bernardo Carlone, oggi conservata a Palazzo San Giorgio.

La grande statua in marmo che rappresenta la Madonna col Bambino come regina della città, nel 1647, venne posizionata sulla porta della Lanterna. Ai piedi della Vergine, il cartiglio recita: “Genova città di Maria Santissima – Posuerunt Me Custodem – Serenissimae Reipubblicae Genuensis Regina Atque Patrona Acclamata Die XXV Marth MDCXXXVII”.