• Giornale “Republica” di mercoled? 14.10.2009 parla della comunit? ucraina a Genova

    La domenica delle badanti ucraine
    Nel Duemila a Genova erano poco pi? di cinquanta, oggi sono oltre un migliaio. Per le badanti ucraine il giorno pi? atteso ? quello della domenica. L?appuntamento ? di prima mattina, nel parcheggio vicino alla stazione di Brignole. Arrivano da Kiev, Ternopil, Odessa, i pulmini carichi di pacchi da consegnare o con merce da vendere.

    A Olga – 54 anni, di Ternopil – viene consegnato un pacco leggero, un chilo pagato due euro: dentro ci sono le lettere dei suoi due figli, qualche rivista e un giornale della sua citt?. «E? La Voce delle Gente, il quotidiano per cui lavoravo – racconta – . Ho fatto la giornalista per 25 anni, ma non era facile: spesso non ci sono i mezzi, perfino la luce andava via molto spesso, capitava di scrivere a lume di candela. Ecco perch? dieci anni fa ho scelto di emigrare in Italia». Halyna invece ha 49 anni e nella sua citt?, Leopoli, faceva l?assistente di un dentista. «Quando l?Unione Sovietica ? stata distrutta, la miseria ha cominciato a farsi sentire anche in Ucraina – racconta Halyna – . Guadagnavo 17 dollari mentre mio marito prendeva 50 dollari di pensione. Quei soldi non bastavano, ho due figli cui devo pagare l?universit?, dovevo scegliere di sacrificarmi e cos? ho fatto. Da nove anni mi trovo a Genova, ho sempre lavorato con anziani, fissa nella loro casa. Le mie uscite sono solo il gioved? pomeriggio e la domenica, e in piazza o in chiesa mi ritrovo solo con i miei connazionali per parlare la nostra lingua. Non c?? tempo per altro». Con i pacchi in mano o le borse piene di regali, un centinaio di persone si sposta verso la chiesa di Santo Stefano, che sovrasta la centralissima via XX settembre. Immersi da nuvole profumate di incensi e circondati da ceri colorati, tra canti bizantini e suggestive icone, i fedeli di origine ucraina assistono alla liturgia della chiesa cattolica di rito bizantino-ucraino, officiata da padre Vitaly Tarasenko, cappellano della comunit? ucraina di Genova e responsabile anche di quelle di Savona e Chiavari. «Da circa sei anni, tutte le domeniche a mezzogiorno e mezza e il gioved? alle 16, celebriamo la messa in ucraino con il rito bizantino-ucraino. Al termine i fedeli rimangono per mangiare un panino, pregare o guardarsi un film. Molti non sanno dove andare, perch? abitano dove lavorano e non hanno uno spazio per loro. Quasi tutte sono mamme che hanno lasciato i figli nel paese, mentre i maschi sono pochissimi: per loro ? pi? difficile trovare lavoro». Un fenomeno recente, quello delle badanti ucraine, cresciute eccezionalmente nel numero negli ultimi anni. Secondo i dati del Comune, nel 2008 gli ucraini erano all?ottavo posto tra gli stranieri residenti residenti a Genova, con 1.044 presenze (136 maschi e 908 femmine). Nel Duemila erano appena 72.

    Viaggio in una comunit? che parla solo al femminile

    di Domenica Canchano

    http://genova.repubblica.it/dettaglio/la-domenica-delle-badanti-ucraine/1748430