• Giorno atteso dai cattolici ucraini

    "Isanti, i martiri, la storia stessa dei popoli cristiani oppressi mostrano che la santit? ? possibile". La visita pastorale in Italia del nuovo primate della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, ? iniziata da Genova ed ? proprio da qui che il giovane capo dei cattolici di rito bizantino di Kyiv ha voluto rivolgere ai figli della sua Chiesa che vivono lontani dal loro paese parole di sostegno e di vicinanza.

    Giunto in Liguria sabato, Sua Beatitudine Shevchuk ha incontrato il Cardinale Angelo Bagnasco, per poi partecipare ai vespri nella chiesa di San Siro e precedere l’arcivescovo nella processione del Corpus Domini.

    Domenica, invece, ? stato il giorno dell’incontro – atteso ed accorato – con le comunit? ucraine in Liguria: per la divina liturgia pontificale, presieduta dal Primate, la bella ed antica chiesa di Santo Stefano era gremita di fedeli ucraini di rito bizantino. C’erano rappresentanti delle comunit? di Genova, Savona e Chiavari per una celebrazione curata e solenne, contornata da icone e accompagnata da un coro incantevole.

    Shevchuk ha tenuto la sua omelia parte in ucraino e parte in un italiano perfetto: "la Chiesa bizantina – ha spiegato – oggi celebra la festa di tutti i santi: la santit? ? possibile e raggiungibile, ma solo nella Chiesa e per la grazia dello spirito". Impossibile non fare riferimento alla storia recente dei cristiani ucraini, che nel Novecento ? stata storia di persecuzioni violente e che per molti, oggi, ? storia di emigrazione: "la prossima domenica – ha ricordato ancora il Primate – celebreremo il decimo anniversario della visita del Beato Papa Giovanni Paolo II nel nostro paese, durante la quale ha beatificato i santi martiri della chiesa greco- cattolica ucraina, testimoni della santit? della Chiesa. Certo, il nostro ? stato un popolo forse oppresso, martirizzato, umiliato, ma Dio era presente. E questo dimostra che la vita cristiana e la santit? sono possibili".

    La diocesi di Genova ? il primo passo del viaggio che il nuovo capo dei cattolici ucraini di rito bizantino ha intrapreso per conoscere personalmente la vita degli emigranti, che sono una parte importante dei suoi fedeli. Per questo la liturgia – che nella spiritualit? orientale ha un’importanza peculiare – ? sempre il momento centrale degli incontri. Il numero numeroso dei fedeli raccolti, poi, testimonia la presenza significativa della comunit? ucraina a Genova e il lavoro importante di padre Vitaliy Tarasenko, cappellano dell’ufficio Migrantes dell’arcidiocesi. "Grande e generosa ? stata l’accoglienza e il sostegno della Chiesa italiana – spiegano dal loro sito i cattolici ucraini a Genova – anche per tanti che si sono ormai stabiliti e cercano di integrarsi in quella che ? diventata come una seconda patria".

    Sergio Casali

    IL CITTADINO,26 giugno 2011,Anno 35° N° 24